Sì al glifosato per altri 5 anni

Via libera Ue, decisiva la Germania: Gli Stati hanno autorizzato l’uso del contestato erbicida, il più diffuso in agricoltura. Tassinari: “Un punto a favore della politica che ha avuto la forza di seguire la scienza e non le fake news

Lo stop al glifosato poteva essere l’ultimo dei casi dove l’opinione scavalca la scienza, dove le conclusioni scientifiche raccolte da istituzioni comunitarie come l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), l’Echa (Agenzia europea per le sostanze chimiche), l’agenzia tedesca per la sicurezza Bfr e la Società Italiana per la Ricerca sulla Flora Infestante (SIRFI) non vengono prese in considerazione, anzi messe in discussione. “Rinnovando l’uso del glifosato per altri cinque anni è stato raggiunto un buon compromesso tra le evidenze scientifiche e la sensibilità dell’opinione pubblica, purtroppo lasciata alla mercé del business della paura e del sospetto oltre che delle fake news. Dal 2015 la campagna ambientalista si è battuta con ogni mezzo. Per la parte onesta di società civile coinvolta nella discussione si è trattato di un’importante battaglia per l’ambiente e per la salute. Per gli agricoltori e l’agricoltura un rischio per la qualità del loro lavoro. Il rinnovo per cinque anni rende tuttavia prioritario definire delle alternative concrete all’uso del glifosato. Per questo sono fondamentali sinergie e collaborazioni all’interno del mondo agricolo, della ricerca e dell’industria”, interviene il presidente Uncai Aproniano Tassinari.

Il clima creatosi attorno al dibattito ha lasciato pochi margini decisionali alla classe politica, che ha tuttavia avuto la forza di decidere per il rinnovo almeno di cinque anni. Il contraccolpo economico per gli agricoltori non sarebbe stato indifferente. Inoltre la molecola viene usata nell’agricoltura conservativa ed è utile per contrastare l’erosione del suolo e aumentare la materia organica. “Le alternative biologiche richiedono una esperienza consolidata e non offrono al momento le medesime garanzie. Sarebbero stati necessari più diserbi chimici e meccanici rispetto al passato, con un aumento medio dei costi di lavorazione del suolo anche per l’uso di nuove sostanze meno economiche. In questa fase di transizione e di ricerca di soluzioni alternative e ugualmente efficaci, i contoterzisti UNCAI non faranno mancare la propria professionalità alle aziende agricole di ogni dimensione, attrezzandosi con le migliori soluzioni presenti sul mercato”, conclude Tassinari.

PRESTAZIONI OCCASIONALI IN AGRICOLTURA SUL PC

Con il Messaggio n. 3662 del 25 settembre 2017, l’Inps informa che è stato implementata la procedura informatica per gestire le prestazioni occasionali da parte delle aziende agricole.

Le imprese agricole che ricorrono al contratto di prestazione occasionale sono soggette, analogamente alla generalità delle imprese, all’obbligo di inviare apposita comunicazione all’Inps, mediante la piattaforma telematica, almeno 60 minuti prima dell’inizio dello svolgimento della prestazione lavorativa. In particolare, l’utilizzatore deve comunicare all’Istituto:

  • i dati identificativi del prestatore;
  • la misura del compenso pattuita;
  • il luogo di svolgimento della prestazione;
  • la durata della prestazione lavorativa collocata entro un periodo massimo di tre giorni consecutivi;
  • altre informazioni per la gestione del rapporto, richieste dalla procedura stessa.

La comunicazione avviene attraverso un calendario giornaliero nel quale indicare la durata della prestazione con riferimento a un arco temporale non superiore a tre giorni, con indicazione del numero di ore complessive di utilizzo del lavoratore.
Qualora, in casi straordinari (indisponibilità sopravvenuta del prestatore, condizioni climatiche non idonee allo svolgimento della prestazione lavorativa, ecc.), la prestazione non sia resa, l’utilizzatore effettua, sempre avvalendosi della procedura telematica, la revoca della dichiarazione inoltrata. La revoca deve tuttavia avvenire entro le ore 24.00 del terzo giorno successivo alla data conclusiva dell’arco temporale originariamente previsto per lo svolgimento della prestazione. Decorso tale termine, l’INPS provvederà a pagare i compensi spettanti al lavoratore e a valorizzare la posizione assicurativa dello stesso.
Se l’arco temporale della prestazione indicato nella comunicazione si colloca a cavallo fra due mesi, il pagamento del compenso avverrà il mese successivo alla data finale dell’arco temporale indicato.

Ipotizzando lo svolgimento della prestazione occasionale nelle giornate dal 30 settembre al 2 ottobre 2017, il pagamento del relativo compenso avverrà entro il 15 novembre 2017.

L’Istituto rende nota anche l’avvenuta implementazione delle funzionalità relative agli intermediari che intendano operare in qualità di delegati per le prestazioni occasionali per gli utilizzatori nel settore dell’agricoltura.

17/03/17 Abrogati i voucher

lavori occasionali accessori in agricoltura

Abrogato il lavoro accessorio

Durante il Consiglio dei Ministri n. 18 del 17 marzo 2017, su proposta del Ministro del Lavoro, è stato approvato un decreto legge volto ad abrogare l’istituto del lavoro accessorio (c.d. voucher). Il comunicato pubblicato sul sito internet del Governo indica che sarà previsto un regime transitorio, che terminerà il 31 dicembre 2017, per consentire l’utilizzo dei voucher già acquistati alla data di entrata in vigore del decreto abrogativo. Si attende pertanto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto in parola, al fine di comprendere al meglio tempi e modalità con cui il Governo ha disciplinato l’abrogazione del lavoro accessorio..

IL COMUNICATO del CDM

ABROGAZIONE DI NORME SU VOUCHER E APPALTI PUBBLICI

Disposizioni urgenti per l’abrogazione delle disposizioni sul lavoro accessorio nonché per la modifica delle disposizioni sulla responsabilità solidale in materia di appalti (decreto-legge)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, ha approvato un decreto legge volto a sopprimere l’istituto del lavoro accessorio (c.d. voucher) e a modificare la disciplina sulla responsabilità solidale in materia di appalti.
In relazione al lavoro accessorio, si prevede un regime transitorio per consentire l’utilizzo, fino al 31 dicembre 2017, dei buoni per prestazioni di lavoro accessorio già richiesti alla data di entrata in vigore del decreto legge.
Con riferimento alla disciplina in materia di appalti di opere e servizi, il provvedimento mira a ripristinare integralmente la responsabilità solidale del committente con l’appaltatore nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per garantire una miglior tutela in favore dei lavoratori impiegati..

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