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Carenza di acqua nel CER e Consorzi di Bonifica della Romagna Centrale ed Occidentale

Abbiamo segnalato alle autorità competenti la carenza di acqua nel CER e Consorzi di Bonifica della Romagna Centrale ed Occidentale.

In questi giorni, infatti, numerosi Soci Apimai Ravenna mi hanno espresso gravi difficoltà nell’utilizzo dell’acqua destinata all’irrigazione dei fondi agricoli necessari alle diverse colture erbacee.
Ben conscio della situazione che versa il nostro territorio e consapevole delle difficoltà che hanno generato gli eventi meteorologici eccezionali e le sue conseguenze in ambito di gestione territoriale ho quindi posto la questione all’attenzione del Consorzio di Bonifica della Romagna Centrale (Presidente Stefano Francia e Direttore Lucia Capodagli), del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale (Presidente Antonio Vincenzi e Direttore Giovanni Costa), del Canale Emiliano Romagnolo (Presidente Nicola Dalmonte e Direttore Raffaella Zucaro), del Prefettura di Ravenna (Castrese De Rosa) e della Regione (Presidente Stefano Bonaccini e Assessore con delega all’Agricoltura Alessio Mammi).

Preoccupa tutti noi l’assenza e il vistoso abbassamento del livello dell’acqua nei diversi fiumi e canali irrigui delle entità consortili interpellate, tanto da non poter disporre dell’acqua necessaria alle diverse esigenze irrigue delle colture ortive, erbacee in genere e frutticole come ad esempio: trapianto del pomodoro, ingrossamento del tubero nelle patate, del bulbo nelle cipolle.
Tale problema si evidenzia anche nelle colture arboree che necessitano di irrigazione costante quale il Kiwi.

Alcuni Agricoltori mostrano anche preoccupazione per le paratie nelle chiuse nei fiumi romagnoli ancora abbassate che non potrebbero garantire un sufficiente invaso di acqua durante il periodo estivo necessario all’irrigazione delle colture agrarie.

Come tutti noi sappiamo tale disponibilità è necessaria per portare a raccolta le colture sopra menzionate che, ricordiamo, sono ad alta redditività ma anche ad alti costi colturali.
Costi colturali che sono già avvenuti con concimi già distribuiti, piantine di pomodoro già acquistate e in prossimità di trapianto, interventi fitosanitari già svolti…

L’alluvione ha reso irrecuperabili, sicuramente per quest’anno, molti terreni già avviati a coltura. Le aziende a indirizzo ortofrutticolo e orticolo per il proprio sostentamento possono contare esclusivamente sui terreni non alluvionati e che si stanno via via asciugando. Ora rischiano di avere un ulteriore danno per l’indisponibilità di acqua di irrigazione.

Nella lettera ho reso noto che la totalità della superficie lamentata dai soci Apimai per le sole colture orticole e frutticole è di circa 2.000 ettari i quali potenzialmente genereranno una PLV di oltre 10.000 euro ad ettaro.

La situazione già oggi ma ancor più nei prossimi giorni potrà divenire più problematica, specie se non vi sarà alcun intervento dagli Enti interessati e deputati al controllo e allo sfruttamento delle acque irrigue.

Ritengo quindi necessario e opportuno un pronto intervento anche dalle Istituzioni amministrative e politiche, e in particolare della Regione e della Prefettura della Provincia di Ravenna, affinchè sollecitino chi ha il Dovere e l’Onere di eseguire un immediato intervento proprio al fine di garantire il miglior sfruttamento delle acque irrigue necessarie per il Nostro territorio, e ciò al fine di evitare la perpetrazione di situazioni dannose per le economie degli imprenditori agricoli coinvolti in questa situazione, i quali giocoforza, sarebbero costretti a subire gli effetti di una problematica gestione del territorio e delle acque irrigue, con conseguente pericolo di arrecare loro cospicui danni.

Ho quindi chiesto ai destinatari in indirizzo un sollecito intervento al fine di ripristinare e garantire la normale disponibilità di acqua per irrigazione.
Al contempo, ci siamo resi disponibili a un incontro non tanto per fare il punto della situazione attuale, sotto gli occhi di tutti noi, ma per conoscere le intenzioni delle istituzioni per il futuro di questa annata agraria onde mettere le aziende agricole e agromeccaniche nelle condizioni di fare le migliori scelte aziendali